Banche, nel 2008 bruciati 3000
miliardi $ di capitalizzazione
08 gennaio 2008
Il rapporto OCSE
Le principali banche mondiali hanno perso 3.068 miliardi di dollari di capitalizzazione borsistica nel 2008 a causa della crisi dei mercati. Lo indica l'Ocse della pubblicazione Financial Market Trends. Nelle prime 10 economie la perdita di valore ha totalizzato 1.727 miliardi rispetto al 2007. Il calo più ampio si è registrato negli Usa (-423 miliardi), seguiti da Regno Unito (-307), Belgio (-176 miliardi). Le banche francersi, dall'1 gennaio al 19 dicembre del 2008, hanno visto la loro capitalizzazione ridursi di 157 miliardi. Quelle svizzere di 107,5 miliardi. Le tedesche hanno pagato lo scotto della crisi lo scorso anno perdendo 84 miliardi di valore di mercato, dopo averne lasciati sul terreno 3,7 nel 2007. In Italia gli istituti di credito hanno perso 176 miliardi. Un calo che arriva dopo un 2007 particolarmente positivo (+73 miliardi), rispetto agli altri big mondiali già in rosso. Due anni fa infatti le banche americane avevano già lasciato sul terreno borsistico 339 miliardi di dollari, le giapponesi 112 miliardi, le britanniche 101, le francesi 31 e le svizzere 44 miliardi.
Quali lezioni trarre dalle turbolenze di mercato?
Gli economisti dell'Ocse sottolineano che è essenziale dare sostegno finanziario alle istituzioni sistematicamente importanti e interconnesse, sulla base del principio "too big to fail" (troppo grandi per fallire) e che tale aiuto deve essere coordinato a livello internazionale, come emerge dal caso delle banche islandesi. D'altro canto, va evitata la colpevolizzazione delle banche che ricorrono agli aiuti pubblici, perchè questo rischia di tradursi nella fuga dei depositanti e nel calo del titolo in Borsa, il che creerebbe un circolo vizioso. L'Ocse suggerisce che, ad esempio, le autorità potrebbero rendere le condizioni dell'assistenza finanziaria fornita tanto attraenti da sembrare una buona opportunità di business, come è stato negli Usa.
